Curiosando Bach

Nel redigere questi appunti di studio, spero di comunicare la mia ‘curiosità’ verso la prassi compositiva di uno tra i più grandi maestri di tutti i tempi: Johann Sebastian Bach (1685-1750).

Per comprendere (almeno in parte) lo stile bachiano, mi sono basato su alcune strutture armoniche riscontrabili con regolarità in fasi precadenzali. Ho potuto notare come una di queste strutture da me indagate (nello studio definita formula-tipo) venisse ulteriormente elaborata in tutti i suoi parametri musicali fondamentali (melodia, contrappunto, armonia e ritmo) per dare vita a ‘nuovi’ insiemi armonico-contrappuntistici. Tali formule derivate dimostrano come lo stile compositivo bachiano poggi soprattutto su tecniche di tipo artigianale.

Ho potuto inoltre ammirare come il Maestro abbia saputo coniugare il contrappunto di origine modale rinascimentale con le proprie (geniali) invenzioni armoniche, basate sul ‘moderno’ funzionalismo tonale (vedi la formula tipo modale). Perciò è mia convinzione che, nello studio sui corali, per caratterizzare lo stile compositivo del Kantor bisogna innanzi tutto identificare i componenti essenziali del suo linguaggio armonico cadenzale (linguaggio ‘moderno’ ma nello stesso tempo derivato dalla tradizione dei maestri del ’500).

Individuati gli elementi strutturali peculiari, possiamo riconoscerli, reiterati nei punti ‘chiave’ (cadenze) del discorso musicale tonale; in tal modo, essi concorrono a rendere unitaria ed organica la tipica armonizzazione a quattro voci di una forma musicale così ricca di varianti melodiche come il corale evangelico luterano. (Vincenzo Corrao)